domenica 3 febbraio 2013

From Yesterday


Si, riapro il Blog, non che l’abbia mai chiuso in realtà, ma sapete, ho i miei ritmi nello scriverci sopra, quindi, mi sembrava doveroso, dopo quasi un anno, metter su una specie di annuncio.
Comunque sia, nessuna lettura mostruosa questa volta, nulla di tremendo o blasfemo, piuttosto, una semplice constatazione.
Un parallelo se volete.
Il Fantasy sta morendo.
Esistono problemi più gravi, tipo la salute, l’IMU, la scuola, gli esami, la crisi, le elezioni, in fin dei conti cosa cazzo può fregarcene del fantasy se non riusciamo a pagare l’affitto?
Un cazzo di nulla direi.
Ebbene, però, nonostante tutti questi problemi, variegati e piuttosto allucinanti, mi sono ritrovato ugualmente a fare un parallelo.
A tirare fuori una sorta di constatazione.
Ora, vi avviso, questo è il tono del pezzo che state leggendo, se non ve ne frega una mazza lasciate perdere adesso, non sia mai che voglia annoiarvi.
Alla faccia dei Maya siamo nel duemila tredici, e lo scrivo anche in numero, 2013, ciò significa molte cose, ma, una fra tutte, che sono trascorsi dodici anni dall’uscita nelle sale della Compagnia dell’Anello.
Successivamente avvenne l’esplosione del Fantasy, inutile negarlo, quei tre film hanno aperto la via al fantasy, hanno portato a ristampe di autori precedenti ed al sorgere, come funghi in un bosco basso piemontese, di autori-bambini, pseudo autori e, in generale, di decine e centinaia forse di porcate letterarie.
Che mi sia mai lamentato?
Si, perché molte di quelle … di quelle cose erano un insulti al buon senso, alla logica, al lettore, insomma, fate voi, ma un insulto a qualcosa lo erano.
Eppure uno scopo, seppur lato, l’avevano pure loro. Facevano numero, e facevano nome. Pubblicità al genere, erano orribili, e quindi quella che davano era pessima pubblicità, ma sempre di pubblicità si trattava.
Si percepiva una sorta di … voglia.


No, non questo genere di voglia...


Voglia di scrivere fantasy, o semplice esigenza di mercato che fosse, ma il risultato non cambiava, il fantasy si allargava, peggiorava, però continuava ad allargarsi.
Era, vivo.
Si, “Vivo” è la parola più adatta, vivo come poteva esserlo un viscido lumacone bavoso, ma vivo comunque restava, ed ora?
Vedete, nelle sale è uscito Lo Hobbit, a breve dovrebbe andare in onda la terza stagione del Trono di Spade, con più soldi spesi rispetto alle precedenti, e Martin impazza nel suo essere uno scrittore pingue e americano con il gusto per i finali che ti portano a maledirlo sino alla pubblicazione del libro successivo.
Eppure?
Eppure, se, per un blasfemo caso della vita, doveste mai farvi un giro in libreria, vedete, non troverete quello che avreste trovato dodici anni fa, niente fantasy dai nomi improbabili, niente eroine semi-nude e dark, niente draghi presi a catapultate, niente tacchini blu di venti tonnellate che vi guardano con gli occhi languidi, niente autori trash che pubblicano orrori, niente dodicenni che parlano di elfe-streghe, elfi alti due metri e mezzo e novelli eroi che più sono perfetti meglio è ma che-il-mondo-non-li-capisce-ma-che-alla-fine-tutti-li-amano. Non si vede l’ennesima copia del Signore degli Anelli, non troviamo più l’ennesima copia di Gandalf, né l’ennesima copia di Aragon come eroe.
Persino i fantasy senza-magia-da-bastradi-dentro alla Martin stentano, non se ne vedono, non dico che si debba inserirsi sul filone, ma, solitamente, nel fantasy si salta sul carro del vincitore, vanno di moda i cavalieri dei draghi? Tutti a scrivere di cavalieri dei draghi, vanno di moda i protagonisti dannati? Tutti a scrivere di protagonisti dannati, vanno di moda i fantasy senza-magia-da-bastradi-dentro? Tutti a scrivere fantasy senza-magia-da-bastradi-dentro.
Eppure questa volta non sembra andare così, e non perché Martin sia un maestro irraggiungibile così abile da temerne il confronto. A scrivere orrori senza remore pseudo-copiati sono capaci tutti, indipendentemente dal capostipite del filone da copiare.
No, quello che noto è la stanchezza, almeno in ambito italiano.
Che il fantasy abbia stufato?
Probabilmente.
Le hanno provate tutte, gli eroi puri, gli eroi dannati, i cattivi che poi sono buoni, i cattivi umanizzati, persino i personaggi sfumati, tutti grigi e nessuno bianco o nero.
Abbiamo visto protagonisti emo, protagonisti decapitati, protagonisti vittoriosi, protagonisti sconfitti, cattivi sociopatici, cattivi folli, cattivi più qualificati a regnare degli eroi di saga, cattivi bambini, eroine di vario genere e spade sempre più tamarre.


Protagonista emo

Siamo passati alla critica sociale, alla critica al comunismo, all’esaltazione del capitalismo (si, nelle saghe fantasy, le ho lette tutte, fidatevi e magari andate a controllare, dove? Fate voi) al buonismo sconfinato sino al cinismo nero.
E poi?
E poi abbiamo avuto a che fare con eroi che raggiungevano gli ultimi livelli del tamarro (si, parlo di te Geralt di Riva).


Geralt di Riva

E oltre?
Oltre? Il nulla, ora, nonostante (in teoria) ci sia la dovuta copertura mediatica per un rilancio del genere, il rilancio non lo vedo, che cosa possa significare?
Questo lo lascio decidere a voi, nel frattempo vi metto al corrente della mi opinione, personalissima, si intende, il Fantasy, sta morendo, o meglio, si sta lentamente spegnendo, strillando come un maiale sgozzato qua e la magari.
Dal canto mio cosa penso di fare a parte preoccuparmi di problemi d’importanza maggiore? Scrivere su questo blog e magari scrivere per i fatti miei, come ho sempre fatto, e non, non sono uno scrittore frustrato, al massimo uno studente frustrato!




domenica 13 maggio 2012

Indirizzi Utili!!!


Salve! Per la gioia di tutti, ma soprattutto per la mia, da oggi in poi esisteranno le mie pagine anche su Anobii e si Facebook! Esultiamo insieme per questa lieta novella! Ecco a voi le conturbanti pagine:

sabato 14 aprile 2012

Stereotipi, perché? (post da non prendere seriamente)

La risposta a questa domanda è “perché sono fottutamente comodi”. 

Prima di procedere oltre mi diletterò in una premessa del cazzo, cioè, questo è uno sfogo, non vuole essere nulla di più e nulla di meno, la verità non è una sola e puttanate vari al seguito. Detto questo tenterò in tutti modi di sostenere la mia teoria.

Ora, cominciamo con le cose serie, dunque, gli stereotipi, questo è l’argomento, o meglio, perché vengono utilizzati? Bene, ho già risposto, perché sono comodi. Ed ora avvalorerò la mia ipotesi con uno sproloquio di farvi sanguinare le orecchie, tenterò di non trasformarlo in un superpippone da mago-guida-stereotipo e di renderlo assai volgare e possibilmente tremendo. 

Gli stereotipi sono odiati dai più, sono noiosi, sono sempre o quasi uguali a se stessi, ciò li rende prevedibili e, chiaramente, sanno di già visto. Ciò non fa che peggiorare la narrazione e contribuisce a formare il tremendo fenomeno del “ho scoperto come va a finire” ora, capisco che si possa intuire il finale, ma intuirlo in ogni sottotrama dopo aver letto venti pagine del primo volume di una decalogia, lo trovo francamente snervante.

Quindi i suddetti fottuti stereotipi vengono osteggiati e cacciati dai critici tutti con la stessa efferatezza che un perfetto eroe fantasy dimostra nel cacciare luridi orchi (o chi prende il loro posto).

Spada con tante punte, forgiata per autoferirsi? c'è, corazza priva di senso ma fika? c'è, mantello svolazzante ed ingombrante? presente, alcuni punti vitali esposti? ci sono, elmo che oscura completamente la vista? c'è anche quello! perfetto! Il nostro eroe fantasy stereotipato è pronto per un avventura qualsiasi!

Parlando di esclusivamente di modelli preconfezionati di personaggi e oggetti, perché, e ribadisco perché si continua ad usarli visto che fanno schifo a tutti?

1 Fanno schifo all’autore perché gli imbruttiscono il cazzo di libro;
2 Fanno schifo ai lettori perché si ritrovano a leggere di personaggi sempre simili e con, per forza di cose, storie simili;
3 Fanno schifo agli editori perché facendo schifo ai lettori le vendite dovrebbero diminuire.

Allora perché? Perché porca troia? Bene, la risposta, ed è la terza volta che la do, è perché sono comodi. Nella storia dell’umanità sono andati avanti solamente gli oggetti più comodi, l’evoluzione degli stessi non era altro che una ricerca di comodità. Per esempio una caverna è comoda perché ti ripara dalla pioggia, ma una capanna è più comoda perché, oltre a ripararti dalla pioggia come la caverna magari non è abitata da un orso di cinque metri che cerca di mangiarti, ed una casa è ancora più comoda perché è più solida e ti protegge meglio, per non parlare di una casa in pietra e via dicendo. Per le armi è lo stesso, è comodo avere un coltello di selce per difendersi dal barbaro che cerca di stuprare te e tutti i tuoi congiunti, ma è più comodo averlo di rame, e lo è ancora di più averlo di bronzo e via dicendo. In cose più vicine a noi, è comodo il telefono, ma è più comodo il cellulare e lo è ancora di più il telefono satellitare. Quindi, cosa va avanti? Gli oggetti comodi.

Nella stessa misura gli stereotipi sono fottutamente (fottutamente) comodi.
Anche ai lemuri piacciono le comodità

1 Comodi per l’autore:

Sono comodi per l’autore perché evita di doversi inventare dei personaggi di sana pianta e anche perché quei particolari personaggi vanno benissimo nella narrazione, essendo il risultato di un’opera collettiva di smussamento e perfezionamento, sono praticamente perfetti, incarnano tutto il necessario, nelle proporzioni giuste e senza strafare, di seguito ne tratteggio un elenco perché, oramai lo sapete, sono un maniaco: 
1 Il mentore è vecchio ed ha la barba lunga perché da idea di saggezza, se ha un bastone e fuma la pipa è ancora meglio perché da l’idea di uno misterioso, che ha visto molte cose, tipo uomo vissuto.

2 Le spalle varie devono eccellere ognuna in un arma particolare, arma che deve richiamare la loro corporatura (così non si fa fatica ad associare un arma ad un personaggio) , e possibilmente devono incarnare i tipi umani principali, così abbiamo il guerriero veterano, un po’ in ombra, temprato da mille battaglie e scontri, il principe elfico con l’inseparabile arco, agile, veloce, con la super vista e fichetto, ed il nano, con l’ascia burbero e che beve birra e rutta, piuttosto rozzo. Se non si chiamano nano elfo e guerriero hanno altri nomi, ma la sostanza non cambia.

3 Il cattivo, perché senza un cattivo cosa esistono a fare eroe e compagni? Deve essere cattivo, ma possibilmente essere scemo, o meglio geniale ma con qualche faglia nel suo piano che non ha previsto perché è cattivo o cose simili.

4 Poi, bè, poi abbiamo lui, er mejo, lui, l’eroe. L’eroe è la summa ultima degli stereotipi perché, mentre gli altri li si può dipingere dall’esterno con due tratti del cazzo che fanno pure folcloristico (uno rutta, l’altro passeggia leggiadro, il terzo canta della sua principessa lontana e semiperduta) e danno l’dea di profondità alle loro vicende, l’eroe va visto dall’interno. Questo, signori miei, è un grosso problema. Infatti ci sono delle leggi che lo manovrano, le “insindacabili e divine leggi dell’eroe perfetto” che, per i novizi del genere le elencherò di seguito:

1 politicamente corretto: l’eroe deve essere politicamente corretto, quindi non essere cattivo, spesso deve farsi un sacco di seghe mentali su cose che non lo dovrebbero minimamente toccare come la giustizia, la pace, la felicità degli altri, il bene supremo ecc e deve sempre essere pronto al sacrificio;
2 partire: deve poter partire senza problemi da casa sua in qualunque momento e condizione;
3 odiare: deve odiare il cattivo di turno;
4 imparare: deve avere tutto da imparare su tutto;
5 mondo sconosciuto: non deve conoscere il mondo in cui abita;
6 vittoria: deve sconfiggere il cattivo;
7 ammmmmmorhhhhhhhhe impossibile: deve avere una pseudo storia d’amore che però deve restare nel dramma sino alla fine del libro;
8 immedesimazione: deve permetter a cani e porci di immedesimarsi in lui.
9 arma: deve avere un arma fikkkkkkkkkkkkisssssima!
10 Anno: un anno è la quantità ideale di tempo per l’arco narrato;
11 viaggio: il viaggio è obbligatorio, non importa se fisico, mentale o altro, deve esserci;
12 spalle/compagni: è necessario che l’eroe abbia spalle/compagni;
13 nemici in crescendo: sono necessari nemici via via più forti;

             Ammirate le “insindacabili e divine leggi dell’eroe perfetto”!!!

Ora, come vedete ci sono abbastanza punti ed alcuni sembrano contraddittori (ed infatti lo sono) come il 4 e 5 con il 6, ma sono tutti necessari, anche per motivi futili, motivi che catalogherò in un comodo elenco, ad ogni motivazione corrisponde il numero delle “insindacabili e divine leggi dell’eroe perfetto” :
1 la correttezza politica è necessaria per ridurre al minimo le possibili critiche al libro;
2 se non potesse partire in qualsiasi momento come potrebbe iniziare il libro?
3 deve odiare il cattivo altrimenti non avrebbe motivo di tentare di ucciderlo/sconfiggerlo;
4 deve imparare tutto altrimenti il libro sarebbe troppo corto per essere un libro, diciamo che è un allungo del brodo codificato, inoltre serve come scusa per l’autore per mostrare il mondo che ha creato al lettore;
5 non deve conoscere il mondo in cui abita altrimenti lo scrittore non avrebbe il pretesto per descriverlo attraverso i discorsi del mentore;
6 deve sconfiggere il cattivo perché il finale felice piace a tutti;
7 deve avere una storia d’ammmmooooorrrrhhhhhhhhheeeee impossibile, serve a trascinare la narrazione e consente facili allunghi del brodo in pippe mentali del nostro eroe. Senza contare l’immedesimazione nei drammi amorosi che accalappia sempre una nutrita fetta di pubblico;
8 se i lettori non si immedesimano il libro piace meno;
9 l’arma fikkkkkkkkkkkkisssssssimmmaaaa, possibilmente una spada, deve avere tante punte e dare idea di fikezza assoluta in quanto molti dei lettori sono dei perfetti sfigati/e e l’arma fikkkkka aumenta la loro autostima (quasi nulla, per cui basta poco) durante il periodo di immedesimazione rendendo piacevole la lettura ed allontanando eventuali critiche.
10 Per evitare un quantitativo di pagine eccessivamente alto o uno sforzo di inventiva per lo scrittore troppo pesante la narrazione non deve superare un anno di arco temporale effettivamente narrato.
11 il viaggio è facile da descrivere e permette di far proseguire la narrazione variandola un po’, inoltre fa da sinonimo della maturazione del personaggio e della crescita dello stesso.
12 i compari/spalle servono a dare colore alla vicenda ed ad incarnare gli amici del lettore.
13 deve necessariamente affrontare nemici via via più forti in modo da mantenere un certo livello ascendente nel libro e da potenziarsi in vista della battaglia finale.

Tutto in veste dell’utilità come vedete ed, in definitiva, della comodità. Sorge però uno scabroso problema, è complicato avere un personaggio con caratteristiche così diverse, dovrebbe avere seri problemi d’intelletto per non avere una minima idea di come sia fatto il mondo che lo circonda, ma deve essere un genio per imparare il tutto in un anno aggiungendovi anche una discreta quantità di conoscenze magiche e di pseudo-lotta, il tutto viaggiando e trovare anche il tempo per innamorarsi di una amore impossibile, procurarsi una spada ultra pacchiana e, alla fine del tutto, sconfiggere il cattivo (magari con la “K”).

Skeletor, nemico di He-Man, un vero Kattivo con la "K"!!!

Può sembrare una cazzata ma il problema è serio e sussiste.
Bene, che fare allora? Molto semplice signori miei, ci sono voluti decenni di fantasy e secoli di miti, ma l’eroe perfetto è stato creato, e così tutti ne approfittano, non per un intrinseco desiderio di plagio, ma per mera necessità.

Abbiamo dunque un ragazzo orfano (punto 2) i cui genitori/parenti/amici/villaggio è stato sterminato dal cattivo di turno (punto 3), possibilmente figlio di un fabbro (punto 9) molto giovane (punto 4) e che viveva in culo ai lupi ma così tanto da essere all’oscuro del mondo (punto 5) che incontra il mentore che gli insegnerà tutto ed ancora un po’ su tutto ed ancora un po’ (punti 4 e 5) ed inizia così un viaggio (punto 11) che non durerà più di un anno (punto 10) nel quale incontrerà un amore impossibile, come una principessa, (punto 7) ed una serie di compagni vari (punto 12), sconfiggendo nemici gradualmente più forti (punto 13) il tutto facendosi pippe mentale varie sul bene (punto 1) ed infine sconfiggendo il cattivo (punto 6).

Sfido io a trovare qualcosa di nuovo attenendosi alle “insindacabili e divine leggi dell’eroe perfetto”.

Esistono alcune varianti le quali comunque non intaccano la sostanza, e, dato che sono un feticista degli elenchi, le piazzerò di seguito:

1) l’eroe dannato, l’eroe è problematico e dannato, perché? Non vi è una vera risposta, diciamo che lo è e basta, serve ad aumentare il suo grado di fichezza ed a renderlo adatto ai gusti dei lettori con più anni o semplicemente più dark.



Solomon Kane, è ombroso? si, ha un carattere del cazzo? si, ammazza la gente? si
ma ha anche un cuore d'oro vero? certo! perfetto, promosso "Eroe Fantasy Dark!"

2 la principessa da salvare dal cattivo, è un espediente sempreverde, ottimo sia in sostituzione che in aggiunta ai genitori/ amici/parenti/villaggio distrutto per giustificare l’odio nei confronti del cattivo di turno, rendere l’eroe ancora più eroe e dare una botta di altruismo alla lotta al male che non fa mai male alla correttezza politica.

3 l’eroe può diventare un eroina, la sostanza non cambia, da mutare è la descrizione del nostro/a protagonista e il sesso del suo ammmorrrrhhhhhe impossibile, se si vuole dare profondità al personaggio e operare una fine caratterizzazione è sufficiente farla piangere spesso (ogni 30 pagine è considerata la quantità perfetta). Naturalmente è obbligatorio ridurre l'armatura ad un bikini di ghisa e acciaio.
Perfetto esempio di "Eroina" notate che l'unica differenza sostanziale dall'eroe
la si riscontra nell'armatura (bikini di ghisa ed acciaio)

2 comodo per il lettore:

Gli stereotipi sono fottutamente comodi per il lettore, intendiamoci, almeno quanto lo sono per lo scrittore. Siamo tutti affetti dalla “sindrome di soap-opera” malattia gravissime che porta ad apprezzare i seguiti infiniti gli intrecci negli intrecci i personaggi sempre simili e le trame ripetute. Le apprezziamo così tanto che se le ritroviamo in autori diversi ci sembra di non aver mai abbandonato il nostro solito ambito, sanno di focolare, di comodo e danno sicurezza. Non richiedono grossi sforzi d’immaginazione, non presentano sorprese spiacevoli, certo, non ti faranno sobbalzare sulla sedia per lo stupore, ma magari ti ricordano le emozioni che avevi provato leggendo un dato libro anni prima, e, solo per questo, piacciono.

È necessario mettere una piccola postilla ora, il Fantasy è più un genere d’ambientazione, o un genere con dati personaggi che un genere vero e proprio con caratteristiche precise. Ora, non fate il tiro al bersaglio con le mie chiappe per questa blasfema affermazione, perché, se ci riflettete, è così. Nel giallo abbiamo un mistero, un omicidio, un investigatore, insomma, elementi che chiaramente lo delineano, nel romanzo d’avventura abbiamo un’avventura, magari un esploratore/naufrago,e via dicendo, ma, provate a fare lo stesso discorso per il fantasy, cosa otterrete? Otterrete un beneamato cazzo! Ecco cosa otterrete! Perché il fantasy non è un genere vero e proprio, ma un ambientazione, quindi, se prendete un giallo e inserite magia, magari un mondo inventato e qualche elfo, quello è innegabilmente fantasy, ma resta comunque un giallo. Idem per quasi tutti i generi. Questo è sconcertante, può provocare enormi cazzate librarie e determinare nel lettore momenti di incertezza e spaesamento. Quindi, meglio rannicchiarsi in qualcosa che permette di esprimere il Fantasy senza troppi rischi, il comprovato romanzo di formazione/crescita miscelato sapientemente con un po’ d’azione ed un po’ di storia d’amore, possibilmente con momenti d’amicizia e tanto buonismo per non scontentare nessuno.
Saltiamo dalla gioia!

3 Comodi per gli editori:

Naturalmente, se va bene ai lettori va altrettanto bene agli editori, tanti soldi e tanta pubblicità. Va considerato che la mentalità imprenditoriale del rischio non è propriamente diffusa quindi un editore preferisce puntare su un libro che è certo di vendere, magari non moltissimo, ma almeno dalle venti alle quarantamila copie le riesce a fare, piuttosto che su un libro di pura scommessa, che potrebbe venderne centomila di copie, ma magari pure nessuna. L’incertezza e la difficoltà di programmazione delle spese sul medio termine sono una gran brutta bestia per un’azienda molto meglio avere una certa approssimazione delle vendite del trimestre e poter pianificare le stampe con tutta calma. Quindi, largo al trito ma sicuro! Anche qui posso così ribadire: E’ COMODO PER GLI EDITORI!!!

Conclusione:

in conclusione ho esposto i motivi della mia ipotesi, personalmente li trovo piuttosto validi, ma potrebbero fare schifo al cazzo e la cosa non mi disturberebbe minimamente. Da questo credo però si capisce bene il perché non pretendo una grande innovazione, tutti devono mangiare e non posso aspettarmi che un crociato dell’editoria pubblichi romanzi magari bellissimi ma che venderebbero trenta copie. Per il sottoscritto l’innovazione c’è anche se è superficiale o di contorno, basta una razza nuova ma costruita come si deve, basta un artefatto magico un po’ diverso, basta anche (aia! Aia!!! Sento già le pietre che mi colpiscono a sassaiola!!!) un colore di capelli differente dai soliti e basta anche (ammesso di non fare una putrida mascherata) invertire le parti o cambiare il punto di vista della classicissima terza persona limitata, come basterebbe pure creare un cattivo che abbia delle motivazioni semi-nuove o che non se ne stia in una torre, insomma, basta, per me almeno, davvero poco avere innovazione. Gradualmente qualcosa di nuovo si produrrà, attraverso passaggi graduali e via dicendo.

Qualcuno potrebbe chiedersi se mi sono rassegnato, ebbene, anche a questa domanda c’è una risposta, No! Col cazzo che mi rassegno! 
Nihal, non proprio il massimo dell'innovazione ... 
Almeno di eroine dai capelli blu non se ne trovano spesso ... 

giovedì 12 aprile 2012

Pseudo-Recensione "Il Principe dei Fulmini" di Mark Lawrence



Autore: Mark Lawrence
Titolo: Il Principe dei Fulmini
Prezzo: € 9.90
Editore: Vertigo

Salve a tutti e ben trovati, rieccomi con una dilapidante pseudo-recensione (che poi è meno recensione delle altre in quanto non solo è un arraffazzonato ammasso di parole incollate con lo sputo ma anche un arraffazzonato ammasso di parole non completo) questa volta infatti ho scovato un libro (e grazie al cazzo mi direte, l’hanno scovato i migliaia il tuo minchia di libro) che vale la pena di essere letto, e la vale per alcuno motivi:

1) si legge in un pomeriggio, quindi se si desidera uno spuntino librario è ottimo;
2) è scorrevole e non annoia;
3) la trama (per quanto non un caposaldo dell’innovazione) è ben gestita.

Quindi non farò troppe anticipazioni di trama, anche perché posso dire tutto quello che voglio senza anticipare (non troppo almeno). Ma ora bando ad inutili ciance e veniamo a noi, vi presento un essere quasi umano noto con il nome di “principe dei fulmini!” (almeno in Italia).

Punto 1 Il titolo:

Il titolo originario dell’opera era “prince of thorns” che tradotto dovrebbe essere “il principe delle spine o il principe di spine”. Ora, tale titolo ha un suo senso all’interno dell’opera, sia per gli eventi narrati che perché il nostro protagonista viene chiamato in quel modo in alcune occasioni, allora, fottutissimo cazzo, perché!?, PERCHE’? perché chiamarlo “il principe dei fulmini”? per quale fottuto motivo? Perché il fulmine è più gnokkkkooooooooo delle spine? Perché vende di più? Ma andate a fare in culo!

Fanculo!!!

Punto 2 il mondo:

Di seguito inserirò una mia personale interpretazione del mondo del libro, o meglio descriverò quello che è presentato e ne darò le mie conclusioni, naturalmente leggendolo vi toglierete un bel po’ del gusto di lettura in quanto si rivelano meno imprevedibili espedienti e situazioni della narrazione.

Quindi, se doveste leggere il punto 2, bè, cazzi vostri, io vi ho avvisato.

Il mondo, almeno quello disegnato nella cartina, assomiglia alla Francia del nord, similare alla Normandia e regioni limitrofe, in esso almeno un centinaio di nobilotti e signorotti locali che si fanno chiamare re lottano fra loro in un perenne conflitto detto “guerra dei cento” che dovrebbe prima o poi portare una casata alla vittoria finale e quindi al potere su tutti i cento regni, quindi far sorgere un imperatore.

Bene questo è ciò che si dice in soldoni nell’opera, ma ora veniamo a noi, o meglio veniamo a ciò che ho intuito, siamo nel futuro, dopo la terza guerra mondiale che ha annientato la civiltà come la conosciamo e rigettato il mondo in un medioevo post atomico senza pistole ma con tante spade, i nobilotti sono arroccati in fortezze di cemento armato costruite in previsione dell’attacco atomico e sopravvissute allo stesso, i mostriciattoli che si trovano in giro, così come i negromanti sono un sottoprodotto dell’esposizione ad armi chimiche e nucleari ed il castello imprendibile viene abbattuto da una bomba atomica custodita in un deposito d’armi non svuotato e sorvegliato da un computer senziente.

Post apocalisse con le spade!!!

Punto 3 il metodo di scrittura:

Il libro è scritto in prima persona, in pratica è come se il protagonista stesse scrivendo la sua storia dopo averla vissuta. Partiamo da un presupposto, mi fa cagare il cazzo un simile metodo di narrazione. Si, perché, signori miei, ma che cazzo volete che capiti al nostro protagonista se ci sta raccontando lui la storia? È semplice logica, ma è così. Altra nota dolente del metodo è che di solito (di solito) non consente grandi descrizioni con il brutto risultato che molti particolari sono abbozzati e non descritti. Un compare del protagonista ad esempio, si dice che è alto, pieno di muscoli, e con la risata raschiante, magari che ha qualche cicatrice. E poi? Che è cattivo brutale e scemo, e poi? Potrebbe andare (e dico potrebbe perché a mio parere è poco descritto) per un secondino di guardia ad una porta, ma non per un personaggio che ci portiamo dietro per trecento pagine

Cosa vedo!? è forse un eroe che scrive le sue memorie?
Tremo al sol pensiero di cosa potrà accadergli di male durante le sue avventure già vissute!!!
Di certo morirà ...

Sempre da imputarsi ad un simile metodo di scrittura è non capire come minchia sia fatto il protagonista per un numero troppo lungo di pagine.

Intendiamoci, parere mio, ma ho avuto, leggendo, la sensazione di vagare in un mondo poco definito, non basta dire che un personaggio è brutale e raccontare due aneddoti su di lui per renderlo brutale, bisogna mostrare la sua brutalità, fargli compiere quelle azioni brutali che si racconta che abbia compiuto. Di azioni brutali se ne vedono anche troppe nel libro, non sono quelle a mancare, è che a compierle è principalmente il protagonista.

Stessa cosa dicasi per le fortezze, i villaggi, i paesi, le città, non basta dire, “Paese” e voilà il paese è bello e pronto nella mente del lettore, un minimo di descrizione sarebbe gradita ogni tanto. Le descrizioni però cozzano con la tipologia di narrazione (in prima persona) e quindi? Non lo so, io non la utilizzerei per un libro fantasy in cui la descrizione serve e molto, meglio per qualcosa di ambientato nel mondo “Reale”, ma anche qui, è un mio parere, e libri come “hunger games” ed “il principe dei fulmini” che hanno venduto milioni di copie mi mandano a fare in culo in mezzo peto-secondo.

Paese!!! no, non funziona, il risultato è ... nebbioso ... magari se dico com'è questo fottuto paese ...

Punto 4 i Personaggi:

Personaggi, si incontra un numero medio di personaggi nell’arco narrativo, ma alla fine quelli utili sono Makin, il Nubano, Rike, Burlow il grasso, Padre Gomst, Kent il rosso, tutore Lundist, conte Renar, Sageous, Katherine, Gorgoth, Corion, Re Olidan, Principe Honorius Jorg Ancrath. Contate che questi, a parte le comparse, sono praticamente tutti:

Makin: è ( anticipazioni di trama) l’ex capo delle guardie di re Olidan, per tutto il libro segue Jorg ovunque egli vada e combattendo con lui, a volte anche contro di lui, insomma, principalmente combatte.

Il Nubano: lui è nero ed ha i denti bianchi, è il mio personaggio preferito e, bè, uno dei pochi che fa qualcosa che può fare solo lui, ma probabilmente ve lo ricorderete perché è nero ed ha i denti bianchi.

Il Nubano!!! Cazzo no! Mi sono sbagliato, è lo stregatto di Alice ...

Rike: lui è grosso, brutale, ed ama razziare cadaveri, non fa altro che essere rozzo, brutale, razziare cadaveri e ridere in modo strano.

Burlow il grasso: è grasso e uccide.

Padre Gomst: un prete incapace il cui scopo è essere venduto.

Kent il rosso: detto il rosso perché una volta ha sbudellato sei persone coprendosene del sangue. Uccide, stupra e brucia.

Tutore Lundist: un giapponese che sa le arti marziali e Platone, insegna al giovane Jorg (a circa sei sette anni) tutto quello che si può pensare di insegnare e ne riceve in cambio (anticipazione di trama) una condanna a morte.

Conte Renar: è un nobile che uccise il fratello e la madre di Jorg (allerta, anticipazioni!) ed è anche il fratello di suo padre, che bella famiglia.

Sageous: stregone al soldo di re Olidan, anche se più probabilmente lo controlla, è un tizio con gli occhi marroni da mucca (parole dello scrittore, non mie) che ti blocca con un gesto e ti fa venir sonno, di più non si sa.





Una Mucca!!! Aiutatemi! ha lo stesso sguardo di Sageous!!! Sono già avvinto dal suo potere terribile!!!
Ma come cazzo si fa!

Katherine: l’unica donna del libro in pratica, (anticipazioni di trama) un po’ odia e un po’ è infatuata di Jorg, cerca anche di ucciderlo, come tutti del resto e lui, non la uccide (primo caso in cui non uccide qualcuno) ma le spacca solo un vaso in testa.

Gorgoth: un mostro ( allerta, anticipazioni) originato dall’esposizione di umani a radiazioni ed agenti patogeni, il suo scopo principale è essere grosso, far a pezzi cose e prendersi frecce.

Corion: Un altro stregone, probabilmente più forte di Sageous, è al soldo del Conte Renar anche se più probabilmente lo controlla.

Re Olidan: lui è il re, ha gli occhi azzurri ed è il re, è cattivo e (anticipazioni di trama) pugnala suo figlio cercando di ucciderlo, un po’ come tutti.

Principe Honorius Jorg Ancrath: lui è il nostro protagonista, ed è pazzo, sadico, uno stupratore, un piromane, un folle e conoscitore di Erodoto e Platone, acculturato, con i ricci e gli occhi verdi. Sua caratteristica principale è il farsi odiare da tutti ed il portare tutti a cercare di ucciderlo, questo lo porta ad uccidere tutti quelli che lo circondano. Ma proprio tutti, e lo fa con una leggerezza disarmante ed il tutto a quattordici anni. Si, perché a quattordici anni è uno e ottanta, pieno di muscoli e più cattivo che mai, non chiedetemi come sia possibile. State attenti, lui le ha fatte tutte, lobotomizzato preti, fatto esplodere bombe atomiche, stuprato minorenni e vecchie, tortura persone ed è piuttosto bravo nel farlo, ci ha provato con un cadavere con l’intenzione di scoparselo, ha bruciato villaggi, sbudellato amici, nemici, parenti, cugini, zii, tentato di scoparsi la zia, ha ucciso gente già morta e ne ha mangiato il cuore, è pratico nello strappare il cuore alle persone(parole sue), ha sterminato regni, insomma, lui è fottutamente cattivo così cattivo che se provate ad odiarlo vi ucciderà e lui lo farà perché gli piace.

E' lui!!! il Principe dei Fulmini (spine)!!! fuggiamo o ci ucciderà tutti!!!
Perché?
Perché è kkkkkkkkkkkkkattivooooooooooooooo!!!

Piccola postilla, avrete notato che si, sono tutti caratterizzati da due caratteri a stento ed avrete notato ancora di più che c’è sono una signora, bene, sappiate che la nostra carissima c’è per pochissime pagine. Ricordo all’autore che il mondo non è fatto solamente di maschioni pelosi, ma anche di dame e tizie di vario tipo, si possono inserire in un libro fantasy, non è peccato e non fa male alla narrazione, anzi.

Punto 5 La trama:

Non racconterò molto in questa sezione, perché? Bè, perché servirebbe solo ad anticipare la lettura e non ad evidenziare particolari buchi, si perché non ho trovato grossi buchi logici, qualche cosina me la sono domandata, è vero, ma nulla di trascendentale. Quindi se volete sapere qualcosa di più sulla suddetta trama cercatela da un'altra parte, o sulla quarta copertina, il mio consiglio è di leggerlo, qualche ora piacevole ve la farà passare, magari non spasimerete per il seguito, ma non credo vi farà schifo. Di certo gli sbudellamenti sono tanti e l’amore è una barzelletta.

Machete!!! lui si che se ne intendeva di Sbudellamenti!!!



Detto questo qualche parola dovrò pur spenderla e quindi vi dico, si, la narrazione è ben condotta, si, non è la trama più originale del mondo ma non è del tutto scontata e si, ci sono degli elementi abbastanza innovativi e difficili da trovare assieme che in questo libro si ritrovano. Non male.

Punto 6 opinioni personali:

Il volume è scorrevole, nel primo centinaio di pagine magari non cattura alla follia ma si fa leggere, dopo il ritmo diventa più incalzante e si inseriscono i primi elementi di novità che tolgono banalità alla storia e fanno venire voglia di leggerla. Ecco, potrà sembrare strano detto da un puritano come il sottoscritto, ma ho agognato un po’ di novità.

Suppongo che (e per questo piango) gli elfi abbiano fatto il loro tempo (soprattutto quelle porcate da D&D) che i guerrieri copia di Aragorn siano solo delle pallide copie che fanno pisciare il cazzo e che non basta dare ad un tizio tutti i poteri che ti saltano in mente per farne un eroe completo (Eragon). Col tempo ci si stufa. Occorre qualcosa di nuovo. E no, non sto dicendo che basta togliere la magia per dare qualcosa di nuovo, si ottiene solo un romanzo storico ambientato in un mondo come il nostro ma che non è il nostro. Occorre uscire dai soliti stereotipi. Almeno tentare. Bene, qui abbiamo (parere mio come non mai) un bel esempio della nuova tendenza, e cioè quella della “Narrazione cruda” dove si parla di avvenimenti di pessimo gusto (omicidi, stupri, villaggi bruciati, onore a fare in culo ecc) che al momento va per la maggiore. Questa non è innovazione, è copia di Martin. Anche perché nel “Principe dei fulmini” si calca così tanto la mano sulla brutalità presente ad ogni angolo che dopo qualche pagini ci si abitua e non sembra tutta sta crudeltà, anzi, pare quasi una versione umoristica, per esempio (allerta, anticipazioni) quando re Olidan (allerta anticipazioni) pugnala Jorg non ho pensato che fosse un atto scabroso, praticamente tutti si pugnalano, accoltellano uccidono, cazzo, lo fanno così spesso che diventa irreale. Non ammazzi uno che ha combattuto al tuo fianco per anni, non lo fai, non lo puoi fare, anche se sei il mostro peggiore che c’è sulla terra, non lo farai mai, soprattutto non perché ti gira! Ma oltre a questo c’è anche del nuovo, l’idea del post atomico non è nuova, lo so bene, ma è carino ritrovarsela, e poi i negromanti non sono fatti male, quello strano mix di cultura classica aiuta, insomma, questo è bastato a farmi dire “guarda un po’ qui cosa c’è!” sa di nuovo, di non visto (non troppo almeno) e rende la lettura più piacevole (nonostante odi la narrazione in prima persona nei Fantasy).



Tu! tu fottuto Elfo D&D!!! Tu hai rovinato il buon nome
della più rinomata razza Fantasy!!!

Ed ora, finiamola con le stronzate ed iniziamo il rigurgitante elenco!

                Sottopunto 1 del punto 6 il positivo:

1 lettura spedita: si legge in fretta, con rapidità;

2 bella trama: la trama non è male, non è troppo scontata;

3 buona direzione di narrazione: la narrazione è ben diretta, l’intreccio tra passato e futuro è condotto con dovizia e mai noioso o scontato;

4 cattiveria: c’è la cattiveria, questo non è un mondo di buoni;

5 oscuro: non c’è un oscuro sire da combattere;

6 eroe: l’eroe … bè, l’eroe è più adatto a fare l’oscuro signore che l’eroe, seriamente, anche le mire sono simili;

7 innovazione: ci sono elementi di novità, alcuni già visti, ma il tutto ben amalgamato;

8 armi: ci sono armi tamarre ma nel modo giusto, non troppo, e questo non è male;

                Sottopunto 2 del punto 6 il negativo:

1 cattiveria: ok, la cattiveria ci va, ma qui stiamo andando nell’irreale;

2 narrazione: la narrazione in prima persona la odio, ma a qualcuno piace quindi potrebbe anche essere un punto a favore.

3 punto di vista: per forza di cose il punto di vista è sempre quello del protagonista, e ciò e palloso (opinione mia intendiamoci)

4 personaggi monodimensionali: i personaggi sono monodimensionali, tranne il protagonista ed un altro paio sembrano delle semplici comparse di cartapesta.

5 sparategli!!!: leggere di uno che urla “Sparategli!!!” rivolgendosi a degli armigeri con balestra in mano è brutto, ci può stare per la particolare situazione storica del libro, ma è brutto.

Comandante: Spara!!!!
Balestriere: Hei, io sono un balestriere ... non sparo mica ...
Comandante: Cazzo me ne frega? lancia quella freccia ed andiamo avanti col libro!


Punto 7 opinioni personali:

Devo ammettere che quando presi questo libro in mano per la prima vola supposi fosse un enorme cazzata. Ma ora devo ricredermi, si fa leggere, non ci sono buchi nella trama, sono presenti elementi di innovazione ed anche se la cattiveria ed il cinismo portano a rendere quasi ridicole certe frasi, bè, non è male, consigliato se via piacciono le storie di budella e cinismo.

giovedì 12 gennaio 2012

Recensione (s.p.f.r.) Orchi, I guardiani dei lampi, di Stan Nicholls

Giunto è il tempo di un’altra recensione (ops, accozzaglia informe di frasi inerenti ad un dato libro/film), il vostro dilettissimo Ismaele, raggiunto oramai il fondo peggiore della blasfemia con il libro che neppure l’autore voleva scrivere, cioè INHERITANCE , ha deciso di tirare fuori qualcos’altro dal cappello. Si, vi dirò che gettarmi in una recensione di tutta la saga troisiana mi alletta, ma per ora almeno, ho optato per qualcosa di tremendo certo, ma, per certi versi, un po’ meno, per altri, un po’ di più. Quindi, in definitiva, abbastanza terribile.

Si tratta comunque di un frutto assai marcio, ovvero, “i guardiani dei lampi” primo libro della trilogia “Orchi” che, se qualcuno non l’avesse capito, parla di orchi.


Autore: Stan Nicholls
Titolo: Orchi, I guardiani dei lampi
Prezzo: € 8.80
Editore: Mondadori

Ritiro le mie parole, questo libro è fottutamente terribile. Un libro che è stato definito come l’avvento di un nuovo genere il “fantasy Barbarico”. No, è troppo, dedicherò una sezione a parte all’argomento “Fantasy barbarico”, ora partiamo con i soliti punti, come sempre ci saranno anticipazioni e vere e proprie trame, chi le teme salti il punto “trama” o si metta quattro dita nel culo.


Punto 1 Il Mondo:

Il mondo fantasy di questo libro si chiama “Centrasia” o “Maras Dantia” una descrizione rapida potrebbe essere:

Nord, con ghiacci, sotto un deserto, poi pianure e fiumi, una catena montuosa più sottile di una foresta e sotto un altro deserto, tutt’attorno mare. In questo mondo abbiamo un antefatto storico, ovvero, gli uomini sono emigrati da non si sa bene dove, si sono divisi in due gruppi, uno integralista, che segue una religione monoteista (gli Uni) ed uno più pacifico con religione politeista (i Mani) ). Gli uomini monoteisti erodono la magia del mondo (non ho capito bene come) e uccidono le creature autoctone (che sono anche loro politeiste) del Maras Dantia in una guerra perenne. Fin qui tutto ok, i cattivi, l’avrete capito, sono i monoteisti, ed i buoni le creature. Si, i buoni sono le creature autoctone, ma quali sono? vi domanderete, ebbene, tutte, si tutte, se dite una creatura fantastica a caso qui c’è! È una roba incredibile, c’è di tutto, ci sono orchi, nani, troll, gremlin, goblin, brownie (mezzo goblin e mezzo elfo), coboldi, elfi, ninfe dei boschi, gnomi, ed una certa quantità di altra roba, sembra di leggere un gioco di ruolo da PC.
 

Vediamo, 1, 2, 3, 4... 8! Otto! soltanto otto!
Blasfemia! ne servono di più!

La domanda che mi sorge spontanea è: Ma erano proprio necessarie tutte queste razze? Sono gettate li, tanto per, senza un minimo di caratterizzazione che non sia quella fisica (e anche di quella poca), persino degli orchi (che si, sono i buoni ed i protagonisti) si dice poco sono divisi in clan, ma una parte è stata venduta ad una maga ninfomane (aiutatemi) che è mezza umana e mezza un qualcosa di non precisato, e che odia gli umani, però al con tempo è cattiva anche lei! Evvai! Quindi, a conti fatti, i buoni sono solo i protagonisti! Questo è sublime.

Punto 2 Fantasy Barbarico:

Se un tizio per la strada vi fermasse, così, alla cazzo di cane, e vi chiedesse: se ti dico “fantasy barbarico”, cosa ti viene in mente? Voi cosa rispondereste? Ok, capisco che mandereste a farsi fottere il tizio, ma prendete in esame la possibilità di rispondere alla domanda, cosa rispondereste? Suppongo una cosa del genere “un fantasy che utilizza personaggi ed ambientazioni di stampo barbarico, senza immani città elfiche super raffinate o troppi maghi, o troppe seghe mentali moraliste, insomma, qualcosa che si potrebbe ambientare in un mondo pre-storico, alla Conan il barbaro”. Bene, questo libro è stato descritto come il capostipite del “Fantasy Barbarico” (se proprio dovevano inventare un sottogenere per questa roba almeno, potevano evitarsi le parole “Fantasy Barbarico” dato che c’era già Conan il barbaro che sprizzava barbaricità da tutti i pori decenni prima) ma, a parte che non è il capostipite del fantasy barbarico, non è neppure fantasy barbarico! No, non lo è!

Conan, lui si che è un vero barbaro!
Uccide, ruba, scopa, è pieno di muscoli
ed è rozzo come un incudine!

Non c’è nulla di davvero barbarico in questo libro, se è barbarico questo allora sono barbariche anche le Cronache del Mondo Emerso! È anche barbarico, a maggior ragione, il fottuto ciclo dell’eredità di Paolini! Si salverebbe dall’aggettivo barbarico solamente “l’albero di ferro” e seguiti vari che è una melensa storia d’ammmmmmmmmorhhhhhhhhhhhe. Ma, essendo che coloro che hanno definito fantasy barbarico questo coso hanno detto grosse cazzate non vi è ragione di riscrivere la storia delle etichette dei sottogeneri fantasy, bensì, vi è un grande bisogno di dire una volta per tutte a che genere appartiene questo libro, è un fantasy, del genere più stereotipato ed ininfluente, senza una briciola di innovazione, ma che sia una. Non c’è neanche un piccolo, oscuro particolare che non sia già stato detto o scritto o ripetuto qualche migliaio di volte, francamente lo trovo parecchio insapore.

P.s. se qualcuno trova barbarico il fatto che un gruppo di guerrieri uccidano svariati nemici durante una guerra, posso solo dire “ma l’avete mai letto un fantasy?”
 Tipico eroe Fantasy alla fine del terzo libro 
della trilogia che si getta sui nemici,
notare la barbaricità sprizzata da tutti i pori.

Punto 3 orchi buoni:

A mio modesto parere questo libro ha una storia alle spalle, ed è questa: Stan Nicholls, l’autore di questo coso, scrisse una storia con un cavaliere umano, alla guida di un gruppo di cavalieri umani, tutti buoni e belli, ma che sono, botta di sfiga, al servizio di una maga regina cattiva e che per una serie di sfortunati eventi finiscono col mondo contro ed alla ricerca del solito oggetto magico. Poi, col suo bel malloppo di pagine è andato dall’editore e li l’editore gli ha detto “Stan! Questa roba fa schifo al cazzo e l’abbiamo già letta in tutte le salse, nessuno ha più voglia di sentirsela ripetere, io non te la pubblico neppure se mi paghi tu le spese di pubblicazione, inventati qualcosa di nuovo e ora sparisci!!!”.



Sparisci!!!

Al che il nostro povero Stan se ne ritornò alla propria dimora mogio mogio. Li, si mise davanti al di lui computer e, proprio in mezzo allo schermo vide l’icona del file del suo fottuto romanzo, un romanzo uguale e tutti gli altri romanzi e che sapeva molto di gioco di ruolo. Sospirò, che palle! Ci aveva impiegato un mese a scrivere tutti e tre i libri! E li aveva anche riletti una volta per non far vedere troppe cazzate all’editor, ma ora, tutto da buttare, tutta fatica sprecata! Povero Stan, ma fu allora che ebbe l’idea geniale, aprì il fottuto documento di word, andò nel “Trova sostituisci” e alla parola “uomo” sostituì la parola “Orco” ed alla parola “Orco” sostituì la parola “Uomo”, vallà (piemontesismo), i cavalieri-protagonisti divennero orchi-cavalieri-protagonisti e i cattivi-orchi-nemici divennero cattivi-uomini-nemici, un paio di correzioni qui e la, due aggiuntine, un po’ di sangue in più, la regina-maga-cattiva diventò una mezzosangue non ben precisata, ma per renderla tanto cattiva la facciamo diventare anche ninfomane, et voilà! Il gioco è fatto! Un nuovo innovativo romanzo è stato generato! Il nostro Stan stampa il tutto e lo portò all’editore, che, dopo attenta lettura affermò “fantastico! Te lo piazzo con grosse scritte “Fantasy Barbarico” sopra e vedrai che faremo soldi a palate tutti e due!” e così fù. 

Almeno, è ciò che credo sia successo ed è l’unico modo che ho per spiegare degli orchi che si comportano come cavalieri provetti. Ora, non dico che non sia giusto scrivere un libro su cavalieri tutti belli e azzurri, e non dico sia sbagliato scrivere di orchi buoni (anche se personalmente la trovo un enorme cazzata) però, se basi un libro sugli stereotipi di genere, e vuoi far capire che anche un accozzaglia di luridi orchi può fare qualcosa di buono, almeno, se vedono un bambino, gli orchi se lo mangiano il bambino, non cominciano a dargli da mangiare!

Altra particolarità, che senso ha fare un libro di stereotipi per poi ribaltarli in altri stereotipi? Questo ciclo è intitolato “Orchi”, ma potrebbe essere intitolato col nome di qualunque altra creatura e sarebbe lo stesso, i protagonisti (tutti orchi) si comportano come persone da cuore d’oro e con una preparazione militare da swat nulla più e nulla meno, se al posto della parola “Orco” sostituite “ippopotamo viola” otterrete comunque un discorso piuttosto convincente, tutto ciò è schifoso.
Un dolce ippopotamo viola

Un’ultima possibilità è che l’autore abbia creato una nuova razza di uomini con la pelle verde e li abbia chiamati orchi, ha poco senso, ma calzerebbe…

Punto 4 la trama:

la trama non è nulla di trascendentale, né di innovativo, né di non visto, né di vagamente poco visto, l’intreccio è scarno o quasi nullo, l’evoluzione dei personaggi inesistente, neppure i protagonisti sanno di non visto, si, sono orchi, ma, fidatevi, e più in la ve lo dimostrerò con accuratezza, lo sono solo di nome. Ma andiamo con ordine! Ed anche qui, nella più alta delle tradizioni Ismaelesche, via col super-riassunto/elenco:

1 i nostri orchi (sono circa una trentina) vengono mandati in missione dalla regina-schiavista-supercattiva-ninfomane-necrofila per recuperare un fottuto cilindro di rame. Al che con un bell’attacco al villaggio umano i nostri eroi riescono ad ottenerlo, e, botta di culo, assieme al cilindro trovano alcuni sacchi di Pellucida, una droga del luogo da fumare in pipe, tipo Crack, e, dato che anno un paio di ore libere decidono di strafarsi come maiali. Ma che senso ha? Sono in missione super segreta e super importante, una missione nella quale non c’è limite alle perdite che possono subire, e loro non trovano di meglio che drogarsi sino all’incoscienza? Tanto più che la loro regina-schiavista-supercattiva-ninfomane-necrofila non ci metterebbe mezzo secondo ad ammazzarli tutti anche con il minimo ritardo, ma partire prima no? Be’ che volete farci, dobbiamo pur trovare un cazzo di modo in cui far iniziare questo aborto.
Orco tossico?

2 i nostri amici orchi-tossici si risvegliano e scoprono che, anziché un paio d’ore, il loro trip ha richiesto più tempo, troppo di più, per cui, per salvarsi il culo dalle ire della regina, visto che ora sono in ritardo (ma pensarci prima? Ma è della loro fottuta vita che si parla, lasciamo perdere, lo so, non deve per forza avere un senso, ma questo è assurdo) decidono di prendere una scorciatoia.

3 li piazzo tutti qua perché non ho voglia di ripetermi inutilmente, ogni tanto il nostro eroe sogna un villaggio orchesco con una strana orchessa. Sempre inseriti a muzzo, solo per ricordare che Jennesta è una regina-schiavista-supercattiva-ninfomane-necrofila ci sono capitoli che la riguardano in cui scopa e uccide uonini ed elfi e fa cagare in mano orchi (alla faccia dei duri barbari! Sembrano delle mammolette isteriche) prima di inviarli ad uccidere il nostro eroe e compagni.

4 durante il percorrimento della loro scorciatoia vengono attaccati da dei predoni Coboldi a cavallo di lucertole giganti che, oltre a farsi massacrare gli fottono anche il cilindro di rame.
5 grossi cazzi ora, per cui si decide, sempre sperando di salvarsi il culo dalla regina-schiavista-supercattiva-ninfomane-necrofila si seguono le tracce dei predoni sino al loro insediamento, durante la notte, in un incrocio tra tattiche ninja e da swat massacrano i predoni senza che nessuno se ne accorga (certo, nelle favolette della nonna, non ha senso, ma loro ci riescono, alla faccia degli orchi barbari! Sono più efficaci dei sicari Osuno!) quindi, in mezzo al carnaio, ritrovano il cilindro ed uno studioso gremlin (sob …) piantato li per esigenze di trama che propina loro il solito pippone, ovvero il cilindro non deve cadere nelle mani della regina ed è una cosa importantissima. Loro, decidono di mandare a fare in culo le loro speranze di riscatto ( e di ascoltare il primo sconosciuto incontrato per strada) ed aprono il cilindro di rame, dentro ci trovano una stella di un materiale non ben definito, ma durissimo ed una pergamena in una lingua incomprensibile a tutti, ma non, botta di culo, allo studioso gremlin, (sob …) quindi è il tempo di un altro super pippone in cui il nostro gremlin studioso (sob … sob …) racconta che la stella è solo uno di cinque oggetti simili, detti Strumentalità, che se riuniti potranno dare la libertà agli orchi, nuova forza alla magia, scacciare i cattivi e in definitiva, compiere tutti i miracoli che si devono compiere. Al che, i nostri orchi-novelli disertori diventano orchi-novelli cercatori delle strumentalità e paladini della salvezza del mondo! Evvai! Viva la tracotante originalità è barbaricità della storia! Ma andate tutti a fare in culo!
Gremlin, fonte della saggezza mondiale!

5 il gremlin, fonte della saggezza mondiale a quanto pare, sa che il secondo oggetto si trova a Trinity (no, non ce l’ha la ragazza di Neo, è una città di uomini) la più grande città di Uni (i pazzi-monoteisti-integralisti) e loro? Ci vanno! Che bello! Ora prendiamoci per mano e versiamo calde lacrime sulla carcassa putrefatta del fantasy.

Poco dopo la partenza si imbattono in uno battaglia tra uni e mani (uomini monoteisti contro uomini Politeisti) e li vengono raggiunti da Delloran (con un centinaio di sottoposti al seguito), il primo minchione inviato dalla regina-schiavista-supercattiva-ninfomane-necrofila all’inseguimento dei figli del lupo. Lo seminano passando in mezzo ai due fronti (uni contro mani) poco prima dello scontro.

6 i nostri orchi-tossici-novelli eroi si dirigono svelti e filati verso Trinity, la città si mostra come un centro di medie dimensioni circondato da un muro di legno (non una palizzata, è proprio un muro di legno) e, nel tentativo di entrare infiltrano il nano Jup tra i lavoratori nani al servizio degli umani. Naturalmente nessuno nota nulla e Jup viene assegnato ai lavori in una serra che, botta di culo è all’interno delle mura e ancora più botta di culo è vicino al principale centro di culto degli uomini (una chiesa) e, con una ancora più grande botta di culo viene lasciato solo per il tempo necessario ad entrare di soppiatto nella chiesa e trovare la seconda risonanza, e li dentro, con una ancora superiore botta di culo viene a conoscenza dell’ubicazione della terza risonanza, situata a Calvert, la capitale sotterranea dei troll! Naturalmente i tizi nella chiesa, che oltre al luogo in cui è conservata la terza risonanza rivelano ad alta voce i loro piani (avvelenare tutte le razze con le velenose piante coltivate nella serra), non lo scoprono e lui se ne può tornare alla serra trullo trullo senza che nessuno lo smascheri, e li, per un ulteriore botta di culo, non c’è ancora nessuno, ha giusto il tempo di spalare combustibile nei forni per ravvivare le fiamme che arriva il custode (umano) e gli altri due lavoratori (nani) e si becca persino un complimento per l’ottimo lavoro svolto! È ufficiale, Jup è il nano più culato di sempre! Poi, sempre nella più completa culaggine finisce la sua giornata di lavoro e viene riaccompagnato fuori dalla città!




Nano, fonte del culo mondiale!

Jup se ne torna dai suoi compari, racconta tutto e tirano fuori uno dei piani più assurdi di sempre per recuperare la stella, cioè, farla prendere dal nano in pieno giorno, poi farlo andare dai cancelli, massacrare le guardie, aprire i cancelli, e poi fuggire assieme agli orchi, il tutto da solo. Impossibile direte? Forse no visto l’immane culo del nano! Non so se c’è bisogno di dirlo ma naturalmente il nano ci riesce (tra l’altro da anche fuoco alla serra)! 


7 nel frattempo Jennesta da una bella festa durante la quale avvelena Delloran, poi chiama un trio di cacciatori di taglie (il classico tipo vecchio ma ancora nerboruto, accompagnato da quello magro e agile e da quello enorme e con la testa pelata, chiaramente fortissimo) e da loro ordine di cacciare i “Figli del lupo”, non contenta li dichiara nemici di stato ed apre una vera caccia all’orco con tanto di taglie sulle loro teste.

8 I nostri eroi si dirigono verso la terra dei troll e, sempre così, senza una ricerca superiore alle due ore, individuano un’entrata del loro regno sotterraneo e ci si calano, qui ammazzano un po’ di troll (più somiglianti a grossi talponi antropomorfi che ad altro) e riescono a provocare il crollo di una parte della galleria che separa il nostro Stryke ed il fido Alfray dal resto dell’allegra comitiva.

Nel frattempo al campo erano stati lasciati Coilla, Haskeer ed un altro orco, qui, il nostro Haskeer, rincoglionito dai postumi di una febbre prende a bastonate gli altri due e fugge, non si sa bene dove, Coilla si getta quindi all’inseguimento facendosi catturare dai cacciatori di taglie.
I cacciatori di taglie, lo spazio tempo urla l'impossibilità dei
loro spostamenti? Non è un problema, basta strafottersene!

Parallelamente il nano ed il resto degli orchi torna all’accampamento e deve decidere se aiutare il capitano o Coilla. Per dare un po’ di pepe in più alla storia Stryke e Alfray cadono nella mani dei troll il cui re ed alto sacerdote decide sul momento di sacrificarli, nell’impugnatura del suo coltello è incastonata la terza Risonanza. Fine.

Penso che tranciare un libro a metà dell’azione per obbligare a comprare il seguito sia una trovata subdola ed infingarda, parere personale, intendiamoci.

Punto 5 Frasi intriganti:

non è mia abitudine farlo, ma raccolgo qui alcune delle frasi più divertenti pronunciate dai nostri barbaricissimi amici cavalieri della tavola rotonda orchi, sono esilaranti se messe in bocca ad un orco o usate per descriverli:

Pagina 28, qui abbiamo uno dei primi esempi della bontà degli orchi:

“Corri fino alla pianura e lascialo in un posto dove gli umani possano trovarlo. E cerca di essere… delicato con questa creatura.”

Qui abbiamo l’orchessa Coilla che si preoccupa di affidare un infante umano ad un orco guerriero per salvarlo da un incendio, ed il tutto durante uno scontro armato.

A pagina 259 si legge (dialogo tra una donna umana ed un orco, il nostro capobanda Stryke):

“Siamo partiti con poco più che i nostri abiti” disse la donna “potreste darci un po’ d’acqua?”
“Si” acconsentì Stryke “ e forse qualche razione di cibo. Benchè non molte … anche noi siamo a corto di provviste.”
“sei gentile. Ti ringrazio.”

Che orchi barbarici!

A pagina 260 si legge (sempre il nostro Stryke rivolto a indifese donne e bambini):

“Non è molto” si scusò Stryke “ma ve lo doniamo volentieri.”

Il famoso cuore d’oro orchesco!

Queste sono solo alcune, se ne trovano a palate, e se non sono frasi di bontà e cavalleria allora sono poetiche, parlano di sogni (mondo libero dagli umani con l’equilibrio naturale ristabilito e gli uccellini che cantano felici) oppure utilizzano termini che non potrebbero utilizzare (“sodomia” ad esempio, non sapevo che nel Maras Dantia ci fosse una città chiamata Sodoma, no no no!!!).

Punto 6 i Personaggi:

i personaggi sono inquadrati, uguali a mille altri già letti e già visti, con alcuni guizzi degni di un film di bassa lega giapponese (Jennesta). Ma ora, bando ad inutili ciance da uomini poco virili e via con il blasfemo elenco!

Stryke: lui è il protagonista, è un orco, ma è intelligente, astuto, buon capo, possiede i rudimenti della democrazia, è un abile guerriero ed ha un cuore d’oro, cazzo, se non avessi detto che è un orco l’avrei scambiato per il principe azzurro! Voi no?A, dimenticavo, accoglie nel suo gruppo membri di altre razze (un nano) ed il suo braccio destro è una femmina di orco (Nihal con la pelle verde), per cui non è solo un principe azzurro, ma lotta per abbattere le barriere razziali e per i diritti delle donne! Fantastico! Alle prossime elezioni io voterò Stryke! Viva Stryke! Lo voglio come capo del governo!!!

Stryke, che cucciolone, come si fa 
a non volergli bene?

Jup: è un nano, ed è membro di una banda di orchi guerrieri, si, lo so, centra poco, ma che vadano a farsi fottere le cose sensate, il nano fa fico, e fa molto fico se ha la barba lunga e beve birra. Qui abbiamo un nano che è la summa del nano DeD, naturalmente è un abile guerriero, ogni tanto l’unico membro vagamente orchesco del gruppo lo sfotte un po’, lui risponde burbero, e tutto come prima. Pare, debba dimostrare di essere uno con le palle e fedele al gruppo visto che quelli della sua razza fanno i mercenari, sempre meglio, a mio parere, degli orchi che si auto-vendono come schiavi, ha poco da dimostrare a quelle enormi teste di cazzo, odio gli orchi!

Jup, non si direbbe mai che è
un guerriero! Lui si che passa facilmente inosservato! Tanto a culo!

Alfray: orco guaritore e vecchio guerriero del gruppo, è un po’ il saggio della situazione e serve per dare un senso molto vago al fatto che la banda combatta ma non subisca quasi mai vere e proprie perdite.



Coilla: è l’unico componente di sesso femminile dei Figli del lupo, la banda di orchi guerrieri di Stryke, è intelligente, abile, spesso parlotta con Stryke, naturalmente è micidiale come un Ninja con le armi, probabilmente è anche bella, ma non si capisce con chiarezza.

Haskeer: lui è un orco, ha un grado piuttosto alto nella gerarchia di Figli del lupo e spesso rompe le palle a Stryke, ma il nostro eroe, invece di piantargli un rozzo pezzo di ferro nelle budella come farebbe un qualsiasi orco, gli parla e ne discutono assieme, spesso si fanno delle votazioni di gruppo e via dicendo. Haskeer è piuttosto grezzo e brutale, quindi il più orco del gruppo, ogni tanto suggerisce di uccidere qualcuno e tutti ad urlargli contro, ma, invariabilmente, fa la figure dello stupido ritardato, suppongo l’abbiano piazzato nel libro per far sembrare meno idilliaca la banda del nostro Stryke e per rompere le palle al nano. Personaggio inutile più degli altri, dimostra solo che, pur essendo il più orchesco del gruppo, non è neppure al livelli di brutalità di un indurito veterano.

Jennesta: ultima, ma non meno importante, è la cattiva della situazione, è la regina di Stryke e compagni, in verità li ha comprati, ma ora, visto che hanno ritardato nel compiere una missione decide di condannarli a morte. È una mezzosangue non ben specificata, dotata di immani poteri magici che alimenta mediante sacrifici, di cosa non ha molta importanza, basta che siano razze senzienti. Tutto questo avrebbe senso e potrebbe starci, ma, dato che faceva tanto solita cattiva da fantasy il nostro signor Stan Nicholls ha deciso che doveva renderla più cattiva e meno stereotipata, così, udite udite, ha tirato fuori il secondo colpo di genio della saga, dopo aver scambiato i nomi di orchi e cavalieri, ecco a voi il suo parto più sublime! La cattiva ninfomane! Si, Jennesta è una cattiva ninfomane e vagamente necrofila, si scopa le sue vittime su un altare, poi le sgozza e si fa il bagno nel sangue sprizzato dalle carotidi squarciate. Mamma mia che perversa! Ma che cattiva! A me, sinceramente, fa un po’ pena, sembra una bambina viziata cresciuta di fisico ma non di mente, che deve per forza fare schifo, quindi largo ai riti di potenziamento perversi! Ora, stendiamo un velo pietoso su di lei e lasciamola alla sua desolante tristezza.

Jennesta, lei è una regina-schiavista-supercattiva-ninfomane-necrofila

A, quasi dimenticavo, ancora una cosa: Jennesta è perversa! Ricordatevi che è perversa! Lei scopa e sgozza tutti! Lei vi vuole scopare e sgozzare dal primo all’ultimo! Scopa e sgozza elfi! Scopa e sgozza umani! Ricordatevi che Jennesta potrebbe essere dietro l’angolo, pronta a scoparvi e sgozzarvi!

 
Punto 7 Opinioni personali:

Fedele alle tradizioni mi appresto a dividere questa sezione in due sotto punti, cioè, negativo e positivo, divisi a loro volta un comodo elenco, mamma mia quanto mi piace fare il maniaco delle sezioni e sottosezioni!

Sottopunto 1 del punto 6, il Positivo:

1 Scorrevole … abbastanza insomma: è abbastanza scorrevole … si legge piuttosto in fretta e non ha punti morti.

Sottopunto 2 del punto 6, il Negativo:

1 Trito e ritrito: La storia è trita e ritrita, non vi è nessun elemento di originalità e non venite a dirmi che lo scambio di ruoli tra buoni e cattivi è innovativo! Andate a leggervi “Sentinella” e poi ditemi! Tra l’altro è un inversione solo di termini perché la sostanza non cambia, abbiamo uomini che si comportano da orchi e orchi che si comportano da uomini, che originalità cazzo!

2 Orchi buoni: non ho mai fatto mistero di trovare una emerita cazzata l’inserire in un libro elementi tipicamente cattivi ma che sono diventati buoni (orchi buoni ). Apprezzerei una storia vista dall’occhio dei cattivi, sarebbe una cosa piuttosto insolita, con truppe che godono nel massacrare e capitani che ci godono ancora di più, cazzo, questo sarebbe una gran cosa, ma no, no, no, nel Fantasy dilaga un buonismo imperante e quindi, gli Orchi buoni finiscono per essere degli uomini con la pelle verde, ma la sostanza, non cambia, ciò porta ad una scemenza, ad una mascherata senza senso, e ciò, in tutta onestà, mi fa cagare il cazzo.

Un orco buono! che tenero vero?

3 Troppe razze: ci sono troppe razze (questa, come tutte quelle che esprimo, è un opinione personale, probabilmente più personale delle altre) sembrano buttate li, così, tanto per far numero, ma non si sa nulla di loro se non particolari superficiali ed inutili, insomma, è più un accozzaglia di termini per dare l’idea di un 
universo variegato che, altrimenti, risulterebbe nebbioso e piatto come una lavagna piena di polvere di gesso.

4 cattiveria: qui la cattiveria è una cosa che è buttata qua e la alla cazzo di cane, i nostri eroi, orchi, lo ricordo, sono buoni come i cavalieri della tavola rotonda, la nostra regina è cattiva, ma più che cattiva sembra una bambina viziata che vuole il giocattolo bello,pronta e condannare a morte in modo indiscriminato chiunque, solo per un ritardo,oramai è una sua caratteristica che invii in missione una squadra dandole tipo dodici ore per percorrere trecento chilometri, prendere il cilindro e tornare indietro, naturalmente gli sfigati di turno non ce la fanno e così lei invia dietro di loro un’altra squadra con l’ordine di uccidere i figli del lupo ed anche quelli che inseguivano i figli del lupo, e così via. Solo a me sembra non solo insensato ma controproducente? Ma cosa sto a cianciare tanto lei è una regina-schiavista-supercattiva-ninfomane-necrofila, magari pure pazza! Evvai! Tra l’altro, i minchioni che manda a caccia dei nostri eroi del cazzo sembrano uno più stupido dell’altro.

5 Situazioni assurde: in questo fottuto libro accadono situazioni assurde, ma delle peggio, tipo, una squadra di super orchi scelti si droga sino allo svenimento nel mezzo di una missione in cui è in gioco la loro vita, oppure, i nostri trenta orchi si fidano ciecamente delle parole del primo Gremlin che incontrano per strada oppure l’immane culo di alcuni dei personaggi.

6 il finale: !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!CHI NON VUOLE SAPERLO NON LEGGA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!è un finale del cazzo in quanto non è un finale, in pratica si trancia il libro con un ascia a metà di un momento d’azione/tensione, una vera bastardata!

Epico!!! Non centra un cazzo ma
sentivo bisogno d'epicità!

Punto 8 Consigli finali:

Ma porca troia! Cosa li leggete a fare i Consigli finali? Non c’è alcun bisogno di leggerli, si capisce bene quello che penso di questo libro, ma, non state ad ascoltare quell’ammasso di puttanate che ho scritto, leggetelo e fatevene un idea personale! Poi, intendiamoci, mi sono fermato al primo libro di questa trilogia del cazzo, è assai probabile che gli altri due siano capolavori inarrivabili, comunque, per quanto mi riguarda, c’è una possibilità su cento che li legga.

P.s. ed ora largo al mio amore per l’orrido! In questo libro si riscontrano episodi così assurdi (il droga party iniziale, lo sfrontato super culo del nano che in una mezza giornata scopre tutti i super piani segreti degli uomini cattivi, la regina che ha tutto il negativo possibile) da risultare divertenti alla lettura! Da questo punto di vista li ho decisamente apprezzati!